© piero_fittipaldi
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Fino a pochi minuti fa pioveva a dirotto.
Stesso scenario nella maggior parte delle altre città italiane, più o meno.
E se sei un automobilista, la pioggia, o la ami o la odi.
Non esistono vie di mezzo – o mezze stagioni, in questo caso.
Se sei un motociclista, la odi soltanto, e con tutto te stesso, ma se guidi l’auto c’è una buona probabilità che tu sia uno di quelli che la accoglie con felicità, e non per romanticismo.
Il ticchettio delle gocce, l’odore della terra bagnata, quell’aria malinconica che si posa un po’ dovunque, insomma tutte quelle cose che un vero uomo finge di non conoscere, questa volta non c’entrano.

Ad esempio, la ami perché la tua auto incrostata di sabbia e salsedine e polvere e fango secco, quella che parcheggi più distante possibile perché nessuno ti veda scendere da quella lordura a forma di abitacolo, finalmente può mostrare il suo colore originale. Che oltretutto avevi dimenticato.
O la odi perché l’hai appena portata a lavare, ma per un complicato algoritmo matematico piove sempre quando l’auto è fresca di bucato.

O, ancora, l'ami. Perché così puoi aspettare la tua donna giù al palazzo, prenderla sotto braccio e scortarla con l’ombrello, senza che sulle sue scarpe di pelle morbida si posi una sola misera goccia d’acqua, e senza sentirti imbarazzato.
O la odi, perché ti la pioggia ti destabilizza. Soprattutto al rientro verso casa, quando si forma quella pozzanghera che ci puoi fare le immersioni e devi rallentare a passo d’uomo per non infastidire i sub.

Oppure sei come quello che ho appena visto passare, con la capotta aperta e l’acqua che gli scroscia tra i sedili. Uno così, è chiaro, la pioggia la ama, e con tutto se stesso.
Quello che amerà un po’ meno sarà, tra qualche giorno, la puzza di umido che sale dai sedili.
Ma questo lasciamelo scoprire di persona.

Da autoadventure.it: http://www.autoadventure.it/blog/2009/09/scende-la-pioggia/